Discorso inaugurazione: Gianfranco Barbetta

Sabato 16 Marzo 2019, ore 11:00 – Inaugurazione del Viale dell’Umanità e dei Diritti Umani

Benvenuti nel parco dell’Umanità e dei Diritti Umani.

Rappresento i cittadini di Scandicci che hanno fondato il comitato Viale dell’Umanità e dei Diritti Umani. Basta guardarsi intorno. Tutto qui parla di pace, di armonia, di natura semplice e praticabile. Di alberi che cresceranno e di orti didattici che aiuteranno i nostri ragazzi a non dimenticare che il bene più importante è la natura. E la natura è Vita!

Quando abbiamo pensato a questo Viale, che collegherà tutte le scuole di Scandicci, pensavamo ai nostri giovani, che sono la speranza dell’umanità. Ognuno di loro percorrendolo si renderà conto di quanto è importante aiutare ogni altro giovane ad essere felice, senza nemici e senza paura. E gli alberi, che ci custodiscono da milioni di anni, li aiuteranno in questo compito. E per gratitudine noi li difenderemo, li cureremo e li ameremo, come fece Wangari Mathai, che durante la sua mirabile vita piantò oltre 40 milioni di alberi. Abbiamo così deciso di chiedere alle scuole di adottare ognuna 12 alberi. E di scegliere il loro nome attraverso il ricordo di grandi personaggi della storia che hanno onorato il genere umano, meglio se saranno personaggi non comuni, dimenticati dalla storia, ma ugualmente onorabili.

A Scandicci oggi si contano almeno 50 plessi scolastici, per cui al termine della costruzione del Viale avremo ridato vita a 600 persone che hanno donato il loro essere per rendere tutti noi più liberi, più consapevoli, più felici. La memoria ci permette di non ripetere gli errori del passato. Gli alberi nel loro corso di milioni di anni ci insegnano ad essere naturalmente RESILIENTI, abili nel risalire sulla barca che si è capovolta. E la nostra società spesso è come una barca capovolta, in cui i deboli soccombono ed i forti sopravvivono.

Ieri i giovani delle quinte classi della scuola elementare alle nostre spalle , hanno adottato i primi 12 alberi , e senza che nessuno di noi lo abbia loro chiesto, hanno appeso ad ogni albero un piccolo cartello che riporta il pensiero che ha contraddistinto l’azione del personaggio. Vi invito a leggerli alla fine di questa cerimonia. Mi hanno commosso!

Ho chiesto alle insegnanti che li accompagnavano, e che non avevano ancora stabilito un piano didattico coordinato, cosa volessero fare per il futuro. Mi hanno risposto che con questo progetto potranno approfondire la materia del diritto umano, ma anche della scienza che introduce alla biologia delle piante, ma quello che mi ha stupito è che hanno deciso di costruire delle formelle di ceramica affinché le parole che hanno scritto sulla carta restino per sempre indelebili. E queste formelle saranno poste sui cippi posti alla base di tutte le piante del Viale. Questa per noi è una lezione di vita. Una iniezione di fiducia. La realtà supera sempre la fantasia. Ancora prima di partire i ragazzi hanno stabilito che il messaggio dovrà andare oltre di loro. E ce lo hanno ribadito ieri in tutto il mondo attraverso il FRIDAY FOR FUTURE.

I ragazzi di Scandicci sono gli stessi ragazzi che in tutto il mondo ci chiedono di essere dei bravi genitori, che vogliono per i propri figli un futuro migliore e delle prospettive certe, non delle barche capovolte.

Noi genitori di Scandicci, uniti col sindaco, che ha fortemente voluto questo progetto, determiniamo che questo viale sia completato entro tre anni da oggi, affinché diventi un modello ripetibile in ogni città.

Per favore, sostenete questo ideale di pace e di speranza.

Grazie a tutti voi.

Discorso inaugurazione: Jasmina Cipriani

Buongiorno a tutte e a tutti, vorrei ringraziare a nome dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, il Comune di Scandicci e il comitato che ha promosso il progetto del Viale dell’Umanità e dei Diritti Umani. Vorrei introdurre brevemente la figura di Tsunesaburo Makiguchi, uno dei maggiori pedagogisti del Ventesimo secolo, al quale oggi viene dedicato uno degli alberi. Al tempo di Makiguchi, il Giappone, così come molti altri paesi del mondo, era completamente avvolto dal vortice del totalitarismo. La scuola rappresentava lo strumento migliore per creare sudditi leali e reprimere il dissenso popolare. In questo contesto Makiguchi promuove fortemente un approccio all’educazione di tipo umanistico, incentrato sulla felicità dello studente e accarezzava il sogno di educare veri cittadini globali.

L’educazione per lui rappresenta la chiave che apre il tesoro della conoscenza dei bambini, e la conoscenza connessa alla vita sociale, deve aiutarli a diventare cittadini consapevoli e guidarli al miglioramento delle loro competenze sociali. Oggi può sembrare un concetto banale, all’epoca era di grande innovazione.

Makiguchi trova nella saggezza del Buddismo la possibilità di creare un movimento per la riforma sociale attuabile tramite l’educazione e nel 1930 forma la Soka Kyoku Gakkai, che al momento della sua soppressione da parte delle autorità giapponesi, contava circa 3000 membri provenienti da vari campi della società.

Colui che viene considerato discepolo diretto di Gandhi, il Dott. N. Radhakrishnan afferma: “Per aver teorizzato questa concezione rivoluzionaria dell’educazione, che rende i bambini davvero liberi, e per aver praticato il Buddismo di Nichiren Daishonin, Makiguchi è stato messo in prigione, e lì è morto. Definirei Makiguchi il primo martire dell’approccio a un’educazione veramente libera”.

Lo scorso anno il 6 giugno, in occasione dell’anniversario della nascita di Makiguchi il suo discepolo Daisaku Ikeda insieme al Premio Nobel per la pace e attivista per i diritti umani Adolfo Esquivel hanno sottoscritto un appello alla resilienza e alla speranza. Ognuno di voi ha ricevuto una brochure con il testo completo.

Vorrei concludere ricordando le azioni che in questo appello i due attivisti suggeriscono alla platea di giovani di tutto il mondo:

1) Promuovere una coscienza collettiva a partire dalla memoria della storia universale per far sì che non si ripetano le stesse tragedie.

2) Far comprendere che la Terra è la nostra Casa Comune e nessuno deve essere escluso da essa a causa delle proprie differenze.

3) Favorire un indirizzo umano della politica e dell’economia e coltivare la saggezza per giungere a un futuro sostenibile.

Grazie di cuore a tutti ancora, mi auguro che questo progetto possa estendersi sempre più!